Giovedì, 22 Febbraio 2018 21:11

Sinodo 2018

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Abbiamo chiesto ad alcuni giovani di esprimersi sulle tematiche del SINODO: "Maestro, dove abiti? I giovani, la fede, il discernimento vocazionale". Ascoltiamoli: ...

  • Gabriele, 31 anni del Friuli
    • Penso che sia una grandissima occasione per la chiesa per pensare a se stessa e migliorarsi.
    • Dovrebbero essere messi in discussione il modo in cui la Chiesa parla ai giovani e il modo in cui viene percepita “dalla gente”, in generale.
  • Martina, 36 anni del Friuli (educatrice)
    • Penso che in questo particolare momento storico abbiamo una grande necessità di unione fratellanza, il sinodo può essere di grande esempio ed è certamente un gesto di speranza.
    • Penso che la Chiesa debba dimostrare, una volta di più, che è aperta ai giovani e che avere fede non è “da vecchi” e “fuori moda”.
    • Parteciparvi! Preparandomi con serenità d’animo e gratitudine per quello che Dio ci dona, magari facendo un Cammino di fede.
    • Cercare di arrivare ai giovani con il linguaggio dei giovani, Non  dire loro: “Questo non si fa, questo si fa, questo non si può” ma, ad esempio: “facciamolo insieme, mostrami come comunicate nel 2018”. Far sentire ai ragazzi che sono parte viva della Chiesa.
  • Manuela, 30 anni della Sicilia (educatrice)
    • Penso che sia un’occasione bellissima per coinvolgere di più il giovane nell’esperienza della fede e riportarlo più alle cose concrete ed essenziali della vita e a capire qual è veramente la cosa importante e quale no. I divertimenti sani e belli…. e che la vita ha un senso un valore, non perché glielo do io ma perché c’è qualcuno più grande di me che glielo da e che mi guida. Perché secondo me  i giovani pensano che siano solo loro a gestire la vita: “faccio io, decido io, sono grande, ormai sono maturo, sono libero…”. Invece per me deve essere un’occasione propizia per far incontrare questi giovani con l’amore di Dio, con qualcuno che è più grande di loro, che li guida, ed è sempre presente nella loro vita anche se non se ne rendono conto.
    • Penso che quello che dovrebbe essere evidenziato in questo sinodo per i giovani, prendendo spunto anche da quello che abbiamo vissuto con l’anno della misericordia è questa misericordia di Dio, questo Dio che comunque si fa vicino a tutti e soprattutto ai giovani che sono il futuro del nostro mondo, di tutto il pianeta perché tutto è in mano ai giovani.
    • Penso che aiuterebbe a ogni giovane essere coinvolto. Questo sapere prima di tutto che Dio mi ama e poi coinvolgere il più possibile i giovani a portare la loro esperienza e coinvolgere altri giovani in questo rapporto personale con Dio. Ognuno deve essere un missionario in quest’anno per sentirsi coinvolto in prima persona in questo sinodo.
  • Francesco, 24 anni di Roma
    • In parrocchia vorrei vedere/sapere di trovare un prete che conosca la vita e sappia parlare per conto di Dio, ovvero col cuore e al cuore, ma anche con la testa e alla testa, insomma che viva quello che dice e abbia a cuore quello che fa, cioè noi ragazzi  e le nostre famiglie, cioè la comunità. E ciò vale anche per le suore. Insomma, vorrei vedere almeno in loro la Vita che io non ho ma che Gesù dice che posso avere, e vorrei che mi aiutassero ad averla e a viverla. Vorrei che la Chiesa,fosse ancor più un luogo di frontiera, che fosse capace di fare proposte anche a chi dice di non credere, perché non sempre chi crede, crede davvero e chi dice di non credere non crede.
  • Francesca, 20 anni siciliana:
    • Penso che il sinodo dei giovani possa essere un periodo di attenta riflessione sulla questione dell’antitesi Chiesa-Società: due realtà che si contendono l’attenzione dei giovani di oggi ma con metodi diversi.
    • Credo che l’abbattimento di questa antitesi possa essere realizzabile concretizzando e inserendo gli obiettivi della chiesa nella società e quindi sfruttando a pieno i mezzi di comunicazione e di socializzazione del nostro tempo (proprio come la società e il marketing fanno espandendo ovunque i loro prodotti attraverso un linguaggio specifico che arriva dritto ai target). Questo non procura secondo me, una perdita del valore dei messaggi cristiani ma piuttosto potrebbe essere una chiave per espandere il messaggio di Cristo in maniera più capillare… Personalmente io vivo già la visione di una chiesa madre e maestra che accompagna e aiuta nella quotidianità, ma credo che mandare un’immagine positiva e degna di tale nomina attraverso i social accompagnata anche dai suoi fatti, potrebbe destare più attenzione e curiosità da parte di molti più giovani…Non dobbiamo cambiare il vangelo..Solo trovare i modi di espandere il suo messaggio il più possibile.
  • Lisa, 20 anni abruzzese:
    • Secondo me dovrebbe essere evidenziato il fatto che tantissimi giovani credono di più alle brutte notizie, alla disperazione e hanno perso proprio la speranza di credere in un qualcosa di bello e positivo. Di desiderare qualcosa di bello per il futuro. Tanti giovani sono rassegnati, però non sanno che se loro provano a credere in qualcosa di bello questa cosa potrà accadere. Tendono tanto, anche nell’università, nel contesto dove sono io, si tende tanto a dare più peso alle cattive notizie, alle cose che succedono e quindi alla fine si finisce per pensare negativo su tutto. Quindi dovrebbe essere messo in evidenza proprio questo che siamo bombardati da un sacco di cose e non riusciamo a trovare una via di uscita a tutto questo.
    • Penso che bisogna prendere in considerazione il problema che il giovane si sente sempre inferiore a tutto e non riconosce il dono che ha dentro. Ha poca autostima e si lascia influenzare dalla massa, dalle cose che vanno di moda nel momento e quindi non dà ascolto a quella voce buona dentro di lui e non dà spazio al dono prezioso che ha dentro. Io penso che i giovani abbiano tantissimi doni e capacità, però questi doni vengono oppressi da queste mode. Perché se magari uno va controcorrente e scopre davvero il dono che ha dentro si sente un pochino messo da parte. Quindi secondo me va preso in considerazione questo problema di seguire la massa e non prendere in considerazione il dono che uno ha dentro.

Grazie giovani ... faremo tesoro di quanto ci avete donato!

Letto 1636 volte Ultima modifica il Giovedì, 22 Febbraio 2018 21:46
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